Dopo l’invito del papa all’obiezione di coscienza per i farmacisti, altri religiosi si appellano a quei principi. L’imam islamico: “Sulla carne di maiale obiezione di coscienza ai salumieri”.
ROMA – Parlando alla Federazione internazionale dei farmacisti cattolici, il papa ha invitato i farmacisti a fare obiezione di coscienza quando si tratta di fornire medicine “che abbiano scopi chiaramente immorali”. In particolare la cosiddetta “pillola del giorno dopo” non andrebbe mai venduta di domenica, in modo da non incentivare certi divertimenti il sabato sera.
Oggi, a seguito del suo appello, anche il mondo mussulmano ha reagito, ed ha proposto attraverso il suo imam l’obiezione di coscienza sulla vendita della carne di maiale per macellai e salumieri. “Non bisogna vendere carne che abbia un contenuto proteinico immorale.” Quindi ha ribadito: “Non è possibile anestetizzare le coscienze sugli effetti che queste molecole hanno sull’organismo col colesterolo alto.”
Il macellaio ed il salumiere, importanti intermediari tra uomini e cibo, devono invitare i consumatori a un “sussulto di umanità” affinché l’alimentazione sia più morale.
Ma anche altre categorie di lavoratori sono scese in campo oggi per reclamare il diritto all’obiezione di coscienza. I magistrati cattolici, ad esempio, in ottemperanza ai precetti evangelici, chiedono di non giudicare, “per non essere giudicati”, cosa che renderebbe tuttavia la loro professione poco definita. D’accordo con loro, i testimoni dei processi chiedono di non essere coinvolti, per via del precetto “non deporrai in processo”. Anche i militari vorrebbero evitare di combattere per “amare il proprio nemico”. I pugili, addirittura, chiedono di poter “porgere l’altra guancia” durante gli incontri. Mentre, tra i medici, gli oculisti vorrebbero “strappare gli occhi” ai pazienti, quando vendono qualcosa che dà “scandalo”.
Da ultimo, si è alzata la voce dei sacerdoti stessi, che vorrebbero fare obiezione di coscienza rifiutandosi di assolvere determinati peccatori. I più dissidenti hanno minacciato l’obiezione di coscienza nei confronti delle direttive del papa non condivisibili: il che costituirebbe un caso inedito di “obiezione di coscienza all’obiezione di coscienza”. Ma sul punto il papa ha reagito: “Incoscienti!”