Un originale romanzo che affronta la storia di tutta la filosofia occidentale. Una ragazzina nordica di quasi 15 anni, Sofia (nome ovviamente non casuale), comincia a ricevere strane e misteriose lettera da parte di uno sconosciuto filosofo che si propone di istruirla sulla storia del pensiero. La ragazzina intraprende una fitta corrispondenza con lo sconosciuto, apprendendo le dottrine dai presocratici fino ai filosofi contemporanei. Tuttavia nella sua vita si verificano misteriosi eventi che lei non sa spiegarsi.
Un maggiore dell’ONU le invia frequenti cartoline dal Libano indirizzate alla figlia Hilde, ragazza che Sofia non conosce. Le circostanze del ritrovamento di queste cartoline diventano sempre più singolari, se non addirittura surreali, e Sofia teme di perdere il contatto con la realtà. Il destino suo e quello della misteriosa Hilde sembrano intrecciati in un modo difficile da comprendere. E quando finalmente Sofia incontra di persona il filosofo, questi le svelerà l’incredibile arcano…
La parte del “giallo” è sicuramente ben curata e intrigante, tuttavia è poco proporzionata rispetto alla parte filosofica, che costituisce la parte più corposa dell’intero romanzo e a volte appare un po’ prolissa. Gaarder riesce comunque a illustrare la filosofia con un linguaggio estremamente chiaro e semplice, molto più di qualunque testo scolastico.
Ma l’idea sicuramente originale, che dà un senso a tutto il romanzo, è la spiegazione del mistero di Hilde: il filosofo rivela a Sofia che tutto il loro mondo è solo un mondo fittizio, perché costruito nella “coscienza” del maggiore. Loro sono solo dei personaggi all’interno di un romanzo… e il romanzo è quello che il maggiore sta scrivendo dal Libano per sua figlia Hilde. Questa assurda verità spiega il perché delle cartoline inviate a Sofia, che Hilde leggerà insieme al romanzo, e gli elementi surreali in cui Sofia si è imbattuta… Il maggiore è un vero “deus ex machina” che crea e controlla il loro mondo.
Il filosofo, tuttavia, non vuol rassegnarsi al ruolo di personaggio, e convince Sofia a ribellarsi a questa realtà, fuggendo dal romanzo. Così, mentre Hilde legge il romanzo, Sofia e il filosofo architettano un piano per fuggirne, che solo verso le ultime pagine, ovviamente, riusciranno a realizzare…
L’intreccio tra realtà e fantasia è sicuramente ben riuscito, e il personaggio di Sofia, sebbene sia solo un personaggio immaginario all’interno di un altro romanzo, appare estremamente viva e reale. Quasi a dimostrare come la fantasia, e la filosofia, possano essere la parte più reale del mondo
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