Rennes le Château

Poche storie sanno essere affascinanti come il mistero di Rennes-le-Château, un piccolo paese francese tra i pirenei, dove a partire dagli anni ’70 si è scatenata una vera caccia al tesoro, alla ricerca del Santo Graal…

La storia

renne de chateau
Nel 1891 il parroco del paese François Berenger Saunière (1852-1917), facendo restaurare la sua chiesa, ritrovò in una cavità sotto l’altare alcuni strani manoscritti, probabilmente del XIII secolo. Recatosi a Parigi per farli esaminare, Saunière trascorse gran parte del tempo al Louvre acquistando le riproduzioni di vari quadri, tra cui un dipinto di Nicolas Poussin intitolato “I Pastori d’Arcadia”. Se Saunière aveva sempre condotto una vita modesta e tranquilla, dopo il ritrovamento delle pergamene qualcosa cambiò in lui. Cominciò a compiere esplorazioni nei luoghi circostanti e misteriosi scavi nel cimitero dietro la chiesa, finché i lavori di restauro ripresero con grande spiegamento di mezzi. D’improvviso il denaro cominciò a scorrere a fiumi tra le mani del sacerdote. Saunière acquistò diversi terreni, fece edificare una torre, Tour Magdala, in onore di Maria Maddalena, e una elegante villa in paese, villa Bethania, ed ancora strade, fontane, ed altro. Nessuno conobbe mai la provenienza del denaro, e inutilmente la curia romana svolse indagini sul suo conto. Quando Saunière morì, portò nella tomba il suo segreto.
A distanza di tempo, sul finire degli anni ’60, entra in scena una società segreta, il “Priorato di Sion”, che attesta di discendere dai Templari ed afferma di essere in possesso delle pergamene originali di Saunière. La vicenda sembra collegarsi al mistero del “Serpent rouge”, un libricino francese con una serie di strofe in linguaggio iniziatico, i cui autori morirono suicidi subito dopo la pubblicazione, nel 1967. In tale opera si alludeva proprio al mistero di Rennes-le-Château.
Oggi, a distanza di anni, numerose ipotesi si sono accavallate, i saggi sull’argomento si sono moltiplicati, ed è stato realizzato perfino un videogioco. Sull’arricchimento di Saunière, qualcuno ha sospettato che trafficasse con le messe, ma fantasiose teorie hanno privilegiato l’idea che avesse scoperto un tesoro, forse il leggendario tesoro dei Templari o forse quello dei Catari, che nel XIII secolo si erano rifugiati a Montségur, vicino a Rennes-le-Château. C’è stato anche chi ha sostenuto che ricattasse il Vaticano per non rivelare segreti compromettenti per la Chiesa cattolica, o che venisse finanziato da sette massoniche.
Di sicuro, i lati oscuri sono tanti. Nei lavori di abbellimento della chiesa, dedicata anch’essa a Maria Maddalena, furono introdotte particolari varianti. Sul portale, il sacerdote fece incidere la frase “Terribilis est locus iste” (Questo è un luogo terrificante), e all’interno sorprende tuttora la statua di un diavolo che sorregge l’acquasantiera (Asmodeo è considerato il demone guardiano dei tesori)! E le iniziali delle statue dei santi: Germana, Rocco, Antonio l’Eremita, Antonio da Padova e Luca, sono state collocate in modo che le prime lettere del nome di ogni santo, unite tra loro, diano la parola: GRAAL. Inoltre sono visibili simboli massonici e rosacruciani, un teschio e parole enigmatiche.

Un altro mistero è costituito dal dipinto di Pussin, “I Pastori d’Arcadia”. Realizzato intorno al 1640, il quadro rappresenta tre pastori ed una pastorella che osservano una tomba con su incisa la frase: “Et in arcadia ego” (E in paradiso io) in un paesaggio che coincide con quello intorno a Rennes-le-Château. La tomba e il paesaggio sono stati realmente individuati, a poca distanza dal paese, dimostrando una possibile connessione del pittore con quel luogo, ma il significato della frase non è stato mai chiarito. Qualcuno sospetta sia l’anagramma di: “I tego arcana dei” (Vattene, io conservo i segreti di Dio), ed è interessante sottolineare che le misure di questa tomba sarebbero le stesse dell’Arca dell’Alleanza, anche se occultate sotto un’opportuna chiave geometrica. Geometria che risulta la chiave di volta di altri enigmi, quale quello della geografia circostante il paese, con cinque montagne disposte a forma di pentacolo, su ognuna delle quali è edificata una chiesa, come in una sorta di “paesaggio strutturato”…

Le congetture

santo graal

Tutto potrebbe essere cominciato intorno all’anno mille, con una eresia talmente sovversiva da non poter essere espressa se non in chiave metaforica. Secondo la tradizione cristiana, il Santo Graal era il calice in cui bevve Cristo, ma anche il calice in cui fu raccolto il sangue di Cristo. In entrambi i casi potrebbe trattarsi di una metafora, essendo il sangue di un uomo anche il suo seme, la sua discendenza. Secondo quanto suggerito dal Priorato di Sion, Gesù avrebbe avuto in realtà un figlio da Maria Maddalena, e Santo Graal, etimologicamente, verrebbe da San Graal, errata copiatura di Sang Real, ossia il Sangue Reale di Cristo. Questa discendenza reale, trasferitasi in Francia, avrebbe poi dato origine alla dinastia de merovingi (Clodoveo, Dagoberto, ecc.). Quindi il calice che raccolse la discendenza di Gesù altri non sarebbe che la stessa Maddalena, il cui ruolo e legame col Cristo vennero deliberatamente occultati dagli evangelisti. Oggi, il Priorato di Sion lavorerebbe nell’ombra per proteggere la dinastia reale e portare di nuovo il sangue di Gesù alla guida politica del mondo.
Per quanto riguarda Berenger Saunière, si può immaginare che il sacerdote trovò alcuni documenti che dimostravano o suggerivano questa genealogia, e, unitamente al dipinto di Pussin (anche lui legato al Priorato), poté individuare la locazione del presunto tesoro. C’è chi sostiene che, scavando nel cimitero, Saunière abbia trovato la salma della Maddalena, opportunamente sepolta nella tomba di altra donna; chi parla invece della tomba dello stesso Gesù, situata vicino a Rennes, precisamente sul monte Cardou, parola che deriverebbe dalla contrazione delle parole “corps de Dieu” (corpo di Dio). In ogni caso, al di là delle ipotesi, è evidente che Saunière ebbe contatti con una massoneria esoterica (il Priorato?) e, se è vero che individuò un tesoro, lo nascose in un altro luogo segreto, non ancora trovato.
Una simile ricostruzione è stata utilizzata da Dan Brown nel suo celebre Il Codice da Vinci, ma si collega anche a quella avanzata da Umberto Eco ne Il Pendolo di Foucault. I Templari, un ordine di monaci cavalieri incaricati di custodire il Santo Sepolcro, divennero misteriosamente ricchi e potenti a seguito di alcuni scavi condotti sotto il tempio di Gerusalemme. Forse trovarono il famoso tesoro del tempio, e forse anche prove in grado di minare la fede cristiana…. Accusati di eresia, vennero presto distrutti dal re di Francia, ma i loro tesori non furono mai trovati. È possibile che, consapevoli della imminente disfatta, li nascosero in nascondigli segreti, ideando allo stesso tempo un sofisticato Piano per riportarli alla luce. Tale Piano fu poi raccolto e realizzato dai Templari superstiti: la Massoneria… Sulla base di quest’ipotesi, Saunière potrebbe essere stato un anello inconsapevole di questo Piano, trovando “verità” mancanti e ricongiungendo sette massoniche disperse.
In ogni caso, fin da tempi remoti, esiste questa storia parallela a quella ufficiale, una storia dove tutto è simbologia, allusione, indizio…

La storia di Rennes-le-Château ha ispirato il mio romanzo Il primo angelo, dove c’è una scena ambientata proprio in quel paesino francese, e il suo segreto viene in parte svelato nel finale…
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